venerdì 14 maggio 2010

risotto ai funghi con riduzione di vino rosso

la prenderò un po' larga per raccontarvi di questo ennesimo esperimento culinario. E questo perchè mi piacerebbe che dietro ogni ricetta ci fosse una storia che dia un tocco di sapore in più al piatto e che, nel caso vi cimentaste nella preparazione e nell'assaggio, vi porti un po' di me.
quindi dichiaro finalmente aperta e inaugurata la Rubrica "una mela al giorno (farà anche bene, ma non mi soddisfa neanche un po')".
Iniziamo dicendo che a me piace cucinare. Ma non è una passione diciamo, innata, ma si è creata con il passare degli anni, con la virtù e soprattutto con l'esigenza.
Quando ero piccina, diciamo pure fino ai diciotto anni, mia nonna, la signora cuoca di casa, teneva chiunque lontano dal regno della sua cucina. L'unica cosa che c'era dato sapere, a noi fortunati commensali, era che dopo mattinate di sfriggitorii, odori diffusi da ammazzare lo stomaco e polpette nascoste sotto la stagnola, avremmo goduto di manicaretti superlativi, spesso poco leggeri, ma molto molto gustosi.
Andare a vivere da sola mi ha fatto scoprire questo mio amore per la cucina. Nonostante le penurie economiche da studentessa, o forse proprio grazie a quelle, l'ingegno del preparare qualcosa di commestibile con pochi ingredienti (ero anche vegetariana, ai tempi) mi ha portato a sperimentare questa arte tutta umana.
E col passare degli anni ho affinato le mie conoscenze culinarie, ho un po' girato il mondo e provato tanti tipi di cucina diversi, e ho imparato ad amare allo stesso tempo la creatività e la tradizione tra i fornelli.
Il piatto di oggi come dicevo ha una storia, che è un po' presente e un po' passata. Siccome mi chiamo Futura, ma, casualità, mi piace andare a ritroso coi pensieri come i gamberi (avete mai provato a leggere un fumetto dalla fine?) partirò dall'oggi raccontandovi a ritroso la storia del

RISOTTO AI FUNGHI NUOVI CON RIDUZIONE DI VINO ROSSO IN AVANZO DALLE CENE.

allora, partiamo da questo dato di fatto. C'è una cosa di cui sono convinta e che ritengo fondamentale, ovvero, l'amore per la preparazione dei cibi ha inizio tra i corridoi di un supermercato, quando fai la spesa. Mi da proprio soddisfazione scegliere gli ingredienti, pensando spesso "MA con questo che ci potrei fare?" oppure "Chissà come si cucina sto cavolo cappuccio". E' per questo che fare la spesa per me è un rituale, che ha tempi e modalità ben definiti. Solitamente scelgoi dei negozi molto piccoli: minuscoli supermarket di paese, fruttivendoli, alimentari, botteghe....i miei preferiti sono i mercati, dove la "rrrobba bona rrobba bella!!!" si può toccare, prendere, annusare, scegliere e nessuno ti guarda male. Al massimo un mercante ben messo e che fuma delle sigarette senza usare le mani ti urlerà nella faccia "Venghino siore venghinoooooo!!!!!".
Poi però c'è una declinazione diciamo contemporanea di questo comprare che mi trova in disaccordo, o quanto meno rompe l'agio e la festa della spesa: arrivata al banco della frutta e verdura al supermercato, mi tocca:
1-posare il cestino della spesa, facendo attenzione che non sia in un luogo che intralcia il passaggio
2-prendere i guantini che sono così sottili e impiccicati l'uno l'altro che ci metti un'eternità
3-indossare i guantini, per poi pensare "meglio che uno lo tolgo perchè se no come faccio"
4-strappare la bustina tutta arrotolata, che fastidio! (come sopra)
5-toccare finalmente la frutta che viva dio con questa pellicola plasticosa non si capisce nulla se è pronta o no
6-infilarla nel sacchettino
7-andare alla bilancia elettronica
8-tornare indietro perchè mi sono dimenticata di leggere il numerino
9-pigiare il numerino, esce il codice adesivo
10-staccare una parte del guanto che si è attaccata al codice
11-attaccare il codice al sacchetto
12-fare un nodo e passare ad un altro prodotto
Vien da se, che con questa specie di fastidioso e macchinoso automatismo non solo mi si rovina tutto il rito, ma si perde tanto di quel tempo e gioia nel fare la spesa che mi sono trovata costretta ad adottare soluzioni alternative.
Tra queste quella di comprare quella roba già inscatolata che dio la benedica, tipo i pomodori, la lattuga ed anche i funghi.
L'unico problema di questa scappatoia è logistico, ovvero spesso dentro questi pacchetti preconfezionati ci sono TROPPI funghi, soprattutto per una coppia bidimensionale come la mia.
quindi ieri ho comprato sti funghi, che tra l'altro ho chiamato nuovi perchè mi ricordavano le Mazze di tamburo che la mia nonna faceva grigliate, e che qui nelle Marche non si usano tanto. Li ho cucinati come contorno ieri sera ma ne è rimasta una caterva nel frigorifero. Quindi mi sono dovuta ingegnare per farci qualcosa....
e questo il presente......

adesso facciamo un salto indietro
quando ero a Bergamo a studiare all'università, ho fatto spesso per un paio di annetti la cameriera in una trattoria di cucina tipica bergamasca.
Per chi si sta chiedendo cosa vanta questa poco conosciuta tradizione culinaria posso fare una breve parentesi elencativa: casoncelli burro fuso salvia e pancetta, polenta taragna con spezzatino di cacciagione, stinco di maiale al forno con polenta gialla e patate ecc ecc ecc.
Tra questi il mio preferito era il risotto, cucinato in maniera semplice ma superba: giallo zafferano e rosso di vino. Ricordo come se fosse ieri che quando lo servivo al tavolo, durante il tragitto che mi separava dalla cucina al tavolo dei fortunati, guardavo questo cratere giallognolo che eruttava profumati rigagnoli rosso porpora, e mi veniva un'acquolina e certi crampi allo stomaco da star male. Più volte ho immaginato di nascondermi in cantina e, armata di forchetta, fare man bassa una volta per tutte.....

ritornando a oggi
c'erano sti benedetti funghi, e il risotto è stato il primo pensiero. Ma la riduzione non l'avevo mai provata a fare, quindi ho gugoleggiato un po', che è un neologismo che ho coniato io adesso, e ho trovato questa ricetta:

RIDUZIONE DI VINO ROSSO AROMATIZZATO AL TIMO
due bicchieri di vino rosso (e quello c'è anche buono, avanzato dall'ultima cena tra amici)
rametto di timo (non ce l'ho fresco, ma nel vasetto sì)
2 cucchiai di miele (quello buono della Grecia)
sale
porro
olio
Dicono di mettere sul fuoco un pentolino, fare soffriggere il porro nell'olio, aggiungere il vino, il timo e il miele, far andare sul fuoco medio girando con il mestolo fino a quando, sfumato il liquido, la riduzione appunto si riduce, formando una salsina omogenea.

Seguo tutto alla lettera, e a parte l'odore di vino che si sparge nella cucina e che mi fa sentire leggermente su di giri, mi sembra che la cosa sia venuta abbastanza bene. Lascio a raffreddare, e mi metto a fare il risotto per cui ormai ho una ricetta vecchia scuola e consolidata.
Premetto, le mie povere orecchie hanno sentito spesso dire che il risotto si fa facendolo bollire nell'acqua e poi una volta scolato, incorporando riso bollito al condimento precedentemente spadellato.....a questa scuola di pensiero io rispondo: ARGHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!
quindi tu, da bravo cristiano fai il vostro soffrittino di cipolla con l'olio extra vergine di oliva, meglio ancora se quello del contadino. a chi piace piccante ci metta anche un peperoncino secco che una volta fritto toglierete; ci butti il riso (che se non avete la bilancia si misura una tazzina e mezzo a commensale), alzi la fiamma a tutto gas e lo fai tostare girandolo con un mestolo (non dimenticate, per fare un riso bello cremoso usate un wok antiaderente, che non lo fa asciugare mai del tutto). una volta tostato il riso (diventa trsparente) ci butti i funghi tagliati a pezzettini, mescoli un po' sempre a fuoco vivo, aggiungi sale e pepe. quando senti che inizia ad asciugarsi tanto prendi del vino bianco e ce ne spruzzi un po', e subito SFRRR, SFRRRRRRR, sfrigolerà tutto che sembrerete dei veri chef, ma senza fiammata che è pericoloso.......
a parte avrete preparata del buon brodo, di carne o di verdura a piacimento, e una volta asciugato il vino procederete un mestolo per volta a fare questa operazione: bagnate il riso col brodo, mescolate lentamente fino a farlo asciugare (abbassate a fuoco medio), e poi ancora, bagnate mescolate e asciugate, bagnate mescolate asciugate......
quando il tempo trascorso, (circa 10/12 min) o i ripetuti assaggi, vi dicono che il riso è quasi pronti, smettete col brodo, abbassate la fiamma al minimo e girate, girate girate!!!!!! questo per circa 3 minuti, poi spegnete la fiamma, incorporate di (a vostra scelta): pepe, formaggio, (io c'ho messo il curry), una noce di burro, fate fondere il tutto e il risotto è fatto
Adesso è arrivato il momento di incorporare il piatto: risotto e riduzione. Allora prendete un bel piatto: io che sono nata in una famiglia semplice il primo l'ho sempre mangiato nel piatto cupo (per intenderci quello a scodella), per poi scoprire qualche anno fa che ERROREEEE, SACRILEGIO.....si mangia nel piatto piano sia riso che pasta....ma io sapete che vi dico? che ormai sono abituata così e me ne frego!!!!!
quindi prendete il piatto che vi pare, fate un monticello di risotto, armatevi di mestolino piccolo, altrimenti di cucchiaio, prendete con questo un po' di riduzione, fate col mestolo una conchetta nel riso e versateci dentro la riduzione.....
e il vostro piatto è completo.
poi arriva il coniuge affamato dal lavoro, lo assaggia, gli piace e fa anche il bis!!!! e voi sarete tanto contenti-----
f.



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